Regolamento e Giuria
PREMIO INTERNAZIONALE FRANCIACORTA
Storia, Letteratura, Arte e Archeologia
- Promotore: Associazione “In vino veritas”
- Patrocinio istituzionale: Terra della Franciacorta
- Segreteria del Consiglio scientifico e delle Commissioni giudicatrici: Fondazione Cogeme ets
Regolamento
L’Associazione “In vino veritas” bandisce il concorso Premio internazionale Franciacorta per l’anno 2025. Il Premio è destinato a opere edite in lingua italiana, nazionali e straniere – presentate in formato cartaceo e digitale – per le sezioni scientifiche di “Storia”, “Letteratura”, “Arte e Archeologia”, pubblicate a partire dal 2021. Le pubblicazioni inviate per concorrere al Premio devono essere dotate di codice ISBN. Alla selezione possono concorrere gli autori e le case editrici; le pubblicazioni inviate per la valutazione e ricevute non vengono restituite; il parere decisionale è insindacabilmente affidato al Consiglio scientifico e alle Commissione giudicatrici. Il valore del premio è di 1.000,00 euro (Mille euro) per ciascuna opera vincitrice nelle tre sezioni del bando e da un’opera artistica realizzata dalla Scuola d’arti e mestieri Francesco Ricchino di Rovato. Il Premio è unico e non sono ammessi ex-aequo.
Nei diversi ambiti del concorso le tematiche possono essere di lungo periodo e di largo respiro, dall’età antica alla contemporaneità; particolare riguardo, tuttavia, potrà essere riservato dalle Commissioni giudicatrici a quei lavori che, in tutto o in parte, hanno posto attenzione al territorio della Franciacorta, alla vitivinicoltura e al paesaggio lombardo, nelle molteplici manifestazioni storiche, letterarie, artistiche, archeologiche e ambientali. Non sono ammissibili le opere risultate vincitrici in altri concorsi.
Le pubblicazioni dovranno pervenire alla sede dell’Associazione “In vino veritas” entro e non oltre il 9 giugno 2025. Le opere devono essere inviate con indicazione della sezione alla quale si intende concorrere, insieme al modulo di iscrizione compilato e firmato (scaricabile dal sito www.premiofranciacorta.net), pena l’esclusione dal concorso. Le 4 (quattro) copie dell’opera vanno mandate a: Associazione “In vino veritas” | Via Basso Castello, 6 | 25046 Cazzago San Martino (Brescia), tel. +39 338 672 5080; la versione digitale, invece, va inoltrata all’indirizzo mail: info@premiofranciacorta.net.
Consiglio scientifico
Gabriele Archetti (presidente), Claudio Azzara, Paolo de Vingo, Simona Gavinelli, Luigi Mariani, Simona Moretti, Elisabetta Selmi, Francesca Stroppa, Stefano Verdino.
A chi è dedicato il concorso
Il premio è dedicato a persone che si sono distinte in vari ambiti – culturale, scientifico, artistico, sportivo, economico, professionale, religioso – o per l’impegno civile, sociale e umanitario, conferendo prestigio alla Franciacorta con opere che restano nel tempo.
La Giuria
SEZIONE STORIA
Gabriele Archetti
Gabriele Archetti è professore ordinario di Storia medievale nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; è presidente del Centro studi longobardi, della Fondazione Cogeme, conservatore del Museo Piamarta e socio ordinario della Società nazionale di Scienze, Lettere, Arti in Napoli – Accademia di Archeologia, Lettere e Belle Arti. Laureato a pieni voti in filosofia alla Cattolica, è stato borsista presso l’École française de Rome, l’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori e il Deutsche Historische Institut in Rom, grazie a cui ha compiuto lunghi periodi di ricerca in Italia e all’estero. Visiting professor all’Università di Zagabria (2016), ha tenuto lezioni nelle Università di Girona, Barcellona, Zara, Pola, Cordova e Spalato. Attento alle dinamiche del popolamento, della produzione e del mondo agrario, si occupa dello sviluppo delle istituzioni ecclesiastiche e monastiche nel millennio medievale, studia i temi legati alle fonti materiali nel lungo periodo, come l’alimentazione, nell’ambito dell’Europa e del Mediterraneo. Ha diretto e dirige vari progetti a bando, pubblici e privati; è membro di numerose istituzioni scientifiche e culturali nazionali ed europee, della redazione di periodici di carattere storico e del consiglio scientifico o direttivo di numerose collane editoriali. Assai nutrita la sua produzione scientifica con centinaia di lavori, tra volumi, saggi, curatele e contributi, apparsi in varie lingue e diversi paesi.
Claudio Azzara
Claudio Azzara è professore ordinario di Storia medievale all’Università degli Studi di Salerno dal 2007, dopo aver insegnato nel medesimo Ateneo in qualità di professore associato dal 2001; in precedenza è stato docente a contratto all’Università di Venezia. Laureato in storia alla Ca’ Foscari e dottore di ricerca in Storia medievale all’Università Cattolica di Milano, si è successivamente perfezionato con una borsa biennale di post-dottorato a Genova e poi con ulteriori borse e contratti di ricerca dell’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori di Milano, del Max-Planck-Institut für Geschichte di Gottinga, della Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso, dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Venezia. Già direttore vicario del Dipartimento di Scienze umane filosofiche e della formazione e in precedenza del Dipartimento di Scienze storiche e sociali e della Facoltà di Scienze umanistiche e della formazione, dal 2019 è membro del Senato accademico, del comitato di lettura per la saggistica storica della casa editrice Il Mulino, del comitato scientifico delle Edizioni Studium e di varie riviste internazionali, per cui svolge anche la funzione di referee, nonché socio fondatore e membro del Comitato direttivo del Centro studi longobardi. I suoi interessi per il mondo barbarico e il periodo alto medievale hanno orientato parte delle sue ricerche, senza tralasciare i temi storiografici e la divulgazione scientifica, documentati dalle numerose pubblicazioni in Italia e all’estero.
Luigi Mariani
Luigi Mariani è professore Associato di Agronomia all’Università degli Studi di Brescia ove insegna anche Storia dell’agricoltura. Ha come principali ambiti di ricerca l’agronomia applicata alle colture erbacee e alla vite, la modellazione matematica dell’agro-ecosistema, l’agrometeorologia e la storia dell’agricoltura. Dal 1983 al 2001 è stato funzionario e poi dirigente del servizio meteorologico regionale della Lombardia. Dal 1997 al 2006 è stato presidente dell’Associazione Italiana di Agrometeorologia e dal 2010 al 2018 è stato membro del RA VI – Task Team di meteorologia agricola dell’Organizzazione meteorologia Mondiale. Membro ordinario dell’Accademia dei Georgofili e dell’Accademia della vite e del vino è Vicepresidente della Società Agraria di Lombardia e Direttore del Museo di Storia dell’Agricoltura di Sant’Angelo Lodigiano. E’ autore di oltre 500 pubblicazioni scientifiche e divulgative, di cui 86 su riviste peer review.
SEZIONE LETTERATURA
Elisabetta Selmi
Elisabetta Selmi è professore ordinario di Letteratura italiana e Letteratura teatrale del Medioevo e del Rinascimento presso l’Università degli Studi di Padova. Laureata in lettere moderne all’Università Cattolica di Milano, è stata borsista della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, della Fondazione di Studi umanistici di San Gimignano e dell’Istituto nazionale di Studi filosofici di Napoli per l’edizione delle opere di Metastasio; membro di consigli scientifici e comitati di redazione, è stata visiting professor alla Yale University, Department of Italian studies e ha tenuto lezioni alla Sorbona, alle università di Zara, Barcellona e Reims. I suoi interessi di ricerca riguardano soprattutto la letteratura del Rinascimento, del Barocco, dell’Arcadia, l’epica cinque-seicentesca, la trattatistica retorica e la letteratura femminile. Ha pubblicato saggi, edizioni e monografie sul teatro del Cinque, Sei e primo Settecento (Ruzante, Guarini, Tasso, Scipione Maffei, Dramma Sacro, ecc.), ma anche contemporanei (Fogazzaro). Attenzione particolare ha dedicato alla letteratura religiosa e ai rapporti fra letteratura e immagine (specie sulla scrittura femminile lombardo-veneta), alla mistica femminile di antico regime e alla ricezione di Erasmo nella tradizione umanistico-rinascimentale. Altre ricerche hanno toccato la dialogistica tassiana e la letteratura cortigiana del secondo Cinquecento, con escursioni nell’ambito singolare del dialogo fra letteratura e filosofia neoplatonica tardo cinquecentesca.
Stefano Verdino
Stefano Verdino già professore ordinario di Letteratura italiana alle Università degli Studi di Verona e di Genova, dove collabora ancora come docente a contratto, è membro dell’Accademia ligure di Scienze e Lettere, direttore della rivista «Nuova corrente» e condirettore di «Resine». Laureato in lettere moderne nell’Ateneo ligure, studioso di Torquato Tasso e appassionato dell’Ottocento italiano (ha curato nel 1990 l’edizione de I promessi sposi, con un saggio introduttivo di Giovanni Macchia), è stato allievo del critico letterario Angelo Marchese, con cui ha pubblicato nel 1976 una monografia su Giacomo Leopardi e un manuale di letteratura italiana per le scuole superiori (1998); di Marchese ha seguito pure l’edizione delle opere postume (2010). Già redattore de «Il Verri», collabora con numerosi periodici e quotidiani, tra cui La rassegna della letteratura italiana, L’Indice dei libri del mese, Poesia, Il lavoro, Il Secolo XIX. Autore di rilevanti contributi sulla poesia contemporanea, è sua la curatela per i Meridiani Mondadori dell’opera poetica di Mario Luzi (1998), oltre all’edizioni di lettere e testi dispersi di Eugenio Montale e Giorgio Caproni. Membro di fondazioni e centro culturali, ha tra gli altri pubblicato Storia delle riviste genovesi (1993), Il racconto della poesia(2003), Il Torrismondo del Tasso (2007); Genova reazionaria. Una storia culturale della Restaurazione (2012); La buona causa. Storie e voci della reazione in Italia (2017); Versi in scena (2022).
Simona Gavinelli
Simona Gavinelli è professore associato di Paleografia latina presso il Dipartimento di Filologia classica, Papirologia e Linguistica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e insegna Paleografia latina nella Facoltà di Lettere e filosofia del medesimo Ateneo. Laureata a pieni voti in lettere alla Cattolica di Milano, dove ha conseguito poi il titolo di dottorato, è presidente della «Associazione culturale Scrineum», istituita a vantaggio della rivista «Scrineum Rivista» open access on-line journal, in classe A, di cui è nella redazione. Fa parte del comitato redazionale del periodico «Novarien.» e del consiglio scientifico delle riviste «Brixia sacra. Memorie storiche della diocesi di Brescia» e «Studi gregoriani». È socio fondatore e membro del consiglio scientifico del Centro studi longobardi, e delle collane “Convegni”, “Ricerche” e “Biblioteca storica” edite in collaborazione con la Fondazione Cisam (Spoleto); co-dirige con Elena Fontanella la collana «Bibliotheca curiosa. Percorso tra libri, documenti e cultura grafica» (editore L’Erma di Bretschneider). La sua produzione scientifica, oltre 200 pubblicazioni tra libri, saggi e schede di catalogo apparsi in volumi e riviste nazionali e internazionali, è incentrata sulla storia della scrittura intesa come interpretazione dei fenomeni culturali rilevati attraverso lo studio della produzione e della circolazione manoscritta, accanto alla ricostruzione delle biblioteche personali o istituzionali, dall’età tardo antica al Novecento.
SEZIONE ARTE E ARCHEOLOGIA
Simona Moretti
Simona Moretti è professore ordinario di Storia dell’arte medievale presso l’Università IULM di Milano, dove ricopre vari incarichi accademici e, dal 1° novembre 2023, è direttore del Dipartimento di Comunicazione, arti e media “Giampaolo Fabris”. Laureata a pieni voti in storia dell’arte bizantina alla Sapienza di Roma, dove ha svolto il dottorato di ricerca, ha goduto di borse di studio e assegni di ricerca prima di ottenere l’insegnamento a contratto di Storia dell’arte medievale presso l’Università IULM, in cui è poi diventata ricercatore e professore associato. Componente di numerose collane editoriali e di periodici di ambito storico-artistico, fa parte del comitato scientifico della ricerca “Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia” e della rivista «Arte medievale» (classe A), è co-direttore della collana “Ricerche IULM. Comunicazione, arti e media”; è altresì membro del consiglio scientifico del Centro studi longobardi, di cui fa parte anche del Comitato direttivo, e delle collane editoriali collegate “Convegni”, “Ricerche” e “Biblioteca storica” edite con la Fondazione Cisam. Numerosi i volumi, le curatele, le voci di catalogo e i saggi a suo nome, editi in Italia e all’estero, incentrati prevalentemente sulla storia dell’arte bizantina, l’iconografia medievale, la critica e il patrimonio storico-artistico europeo.
Paolo de Vingo
Paolo de Vingo è professore ordinario di Archeologia cristiana medievale presso il Dipartimento di Studi storici dell’Università degli Studi di Torino; presidente del corso di laurea magistrale in Archeologia e storia antica, nonché referente per il modulo di Archeologia tardoantica e altomedievale della Scuola di specializzazione in Archeologia “Giorgio Gullini”. Laureato a pieni voti in storia all’Università di Genova, si è specializzato in Archeologia, ha conseguito il dottorato di ricerca e ottenuto vari incarichi professionali nella direzione di scavi; è stato professore associato di Archeologia medievale presso l’“Eötvos Lorànd Tudomànyegyetem” di Budapest (2008-2012) e visiting professor nel medesimo Ateneo ungherese e presso l’“UMR 5648 CIHAM – Histoire, archéologie, littératures des mondes chrétiens et musulmans médiévaux” di Lione. Membro del consiglio scientifico del Centro studi longobardi, collabora e dirige alcune collane editoriali, oltre a partecipare a comitati di redazione. I suoi ambiti di ricerca, ai quali ha dedicato oltre 200 titoli tra articoli e volumi scientifici, riguardano lo studio delle interazioni tra uomo e ambiente nei secoli altomedievali, con particolare riguardo alla viabilità, agli scambi, agli insediamenti e le produzioni preindustriali. Si occupa del ciclo di lavorazione del ferro in Italia centro settentrionale, coniugando fonti storico-archivistiche, etnografiche, dati archeologici e attività di ricerca, di ricognizione e di esplorazione diretta sul terreno.
Francesca Stroppa
Francesca Stroppa è professore associato di Storia dell’arte nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove insegna Storia dell’arte contemporanea. Formatasi alla scuola di Arturo Carlo Quintavalle e laureata in conservazione dei beni culturali all’Università di Parma, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia dell’arte e dello spettacolo e ottenuto numerose borse di studio prima di essere ricercatore. Ha vinto il Premio internazionale Cimitile (2020) per il volume Desiderio. La basilica di San Salvatore di Brescia: dal monastero al museo (2018). Membro di varie istituzioni scientifiche e culturali, della redazione di periodici e del consiglio scientifico di collane, tra cui le Edizioni Studium (Roma), “Ricerche IULM. Comunicazioni, arti e media” e la rivista «Brixia sacra. Memorie storiche della diocesi di Brescia», è responsabile dei servizi educativi del Museo Piamarta, socio fondatore e componente del consiglio scientifico, oltre che segretario generale, del Centro studi longobardi. È autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni scientifiche tra monografie, cataloghi, curatele, saggi e schede edite in Italia e all’estero. I suoi interessi scientifici riguardano le manifestazioni dei fenomeni artistici nel lungo periodo, la loro ripresa e rilevanza sociale, con particolare attenzione ai temi della memoria e del recupero ideologico del passato, come l’architettura neomedievale, l’iconografia o l’arte “longobardica”, nella formazione dell’Italia unita.